Marcel Proust – Paradiso & Inferno
I veri paradisi sono i paradisi perduti.
I veri paradisi sono i paradisi perduti.
Avere la possibilità di scegliere tra bene e male… ma essere stati per così tanto tempo cullati dalla notte, dal buio, dal non riuscire a vedere qual è la giusta scelta… probabilmente sarà quella che non prenderai…
Il paradiso è un poliziotto inglese, un cuoco francese, un tecnico tedesco, un amante italiano: il tutto organizzato dagli svizzeri. L’inferno è un cuoco inglese, un tecnico francese, un poliziotto tedesco, un amante svizzero, e l’organizzazione affidata agli italiani.
L’abitudine! Ordinatrice abile ma assai lenta, che comincia col lasciar soffrire il nostro spirito per settimane in un’installazione provvisoria; ma che, nonostante tutto, esso è ben fortunato d’incontrare, giacché senza l’abitudine e limitato ai suoi soli mezzi sarebbe impotente a renderci abitabile una stanza.
La sofferenza è una specie di bisogno dell’organismo di prendere coscienza di uno stato nuovo.
Quando siamo bambini l’inferno non è altro che il nome del diavolo sulla bocca dei nostri genitori. Poi questa nozione si complica, e allora ci rigiriamo nel letto nelle interminabili notti dell’adolescenza, cercando di spegnere le fiamme che ci bruciano, le fiamme dell’immaginazione. Più tardi, quando non ci guardiamo più allo specchio perché i nostri volti cominciano ad assomigliare a quello del diavolo, la nozione dell’inferno si trasforma in un piumone intellettuale e allora, per sottrarci a tanta angoscia, ci mettiamo a descriverlo. Giunti alla vecchiaia l’inferno è così alla portata di mano che l’accettiamo come un male necessario e lasciamo persino scorgere la nostra ansia di patirlo. Ancora più tardi, e adesso sì che siamo tra le sue fiamme, mentre bruciamo cominciamo a intuire che forse potremmo acclimatarci. Passati mille anni un diavolo ci chiede, con aria di circostanza, se soffriamo ancora; gli rispondiamo che l’abitudine ha una parte ben maggiore della sofferenza. Alla fine arriva il giorno in cui potremmo abbandonare l’inferno, ma rifiutiamo fermamente tale offerta. Chi rinuncia infatti a una cara abitudine?
Solo chi sa volare veramente può conoscere il paradiso.