Marcello Di Gianni – Abitudine
L’abitudine rende la vita inerte e le giornate piovose anche se sono soleggiate.
L’abitudine rende la vita inerte e le giornate piovose anche se sono soleggiate.
C’è chi loda al mattino ciò che ha biasimato la sera prima, e aggiusta sempre la propria opinione su quella dell’ultimo venuto.
Ho un animo ribelle, sempre pronto a cambiare le carte in tavola…La routine non fa per me. Necessito sempre di nuove sfide…Per sentirmi in pace e libero con me stesso!
Spesso la luce del giorno nasconde l’anima sofferente tra anime indifferenti.
Ci sono lacrime che non si possono contenere.
Le cose complicate vengono scartate come in un processo di selezione naturale, così come le persone. Si tende a scegliere quelle semplice, pacate, che non creano problemi, che non hanno crisi esistenziali né crolli emotivi, le si sceglie convinti di poter viaggiare poi in un fiume di tranquillità.Per questo delle persone difficili ci si dimentica, le si accantona, si tende ad evitarle così da non sentirsi troppo pressati dalla loro presenza.Ed io ho saltato questa fase della selezione naturale. Come per un difetto genetico, come se ricoperta da una coltre di ghiaccio tanto spessa da non permettermi di guardare oltre o di riprendere calore, io cado in errore.Cerco l’errore, la difficoltà, la strada in salita, il sasso nella scarpa, gli occhi gonfi ed il cuore impazzito. Mi emoziono quando non devo, piango mentre tutti sorridono, sorrido tra i fiumi di lacrime. Io mi nutro degli scarti di chi seleziona per un’evoluzione perfetta della specie. Cerco negli angoli, nel buoi dei disastri. Cerco i fallimenti, gli sconfitti, i ritirati.Cerco chi mi somiglia. Cerco il mio errore perfetto.
I messaggi scritti tra persone che non si conoscono prendono le sfumature e le intonazioni…