Marcello d’Orta – Libri
Io cretevo chi sa come erano fatti i francesi. Sono tali e quali a noi, solo un po più francesi.
Io cretevo chi sa come erano fatti i francesi. Sono tali e quali a noi, solo un po più francesi.
Guardo la finestra dell’aula di mia figlia e provo una sconfinata, improvvisa tenerezza. Dietro quella finestra c’è lei, con le sue cosine nuove che odorano di nuovo, in mezzo a compagni e compagne inconsapevoli, a lottare. Magari nemmeno se ne accorge ma sta lottando con tutte le sue forze, per rimanere se stessa, per rimanere bambina, per salvarsi. E deve farlo da sola. Oh, penso, se qualcosa le desse l’ispirazione di guardare fuori dalla finestra: un uccellino che si posa sul davanzale, un rumore improvviso, o anche solo il mio muto richiamo di animale a testa in su, il grido del sangue che sento pulsare violentemente, ora, nel petto, in gola, nelle tempie, come quando si sta per svenire: “Dài, stellina, smetti di stare attenta, distraiti, alzati, vai alla finestra, guarda fuori, guarda giù…”.
Ed egli imparò a volare, e non si rammaricava per il prezzo che aveva dovuto pagare.Scoprì che erano la noia e la paura e la rabbia a rendere così breve la vita di un gabbiano.
…Tutti ci sentiamo in qualche modo incompleti, tutti realizziamo una parte di noi stessi e non l’altra…
Quando finisce un amore si può trovare tutto, tranne che un perché.
Alcuni libri regalano “trip” migliori di tante droghe.
Può ben dire la sua un leone, quando a dir la loro ci sono tanti asini in giro.