Marcello Marchesi – Lavoro
Lo schiavo si affeziona. L’impiegato no.
Lo schiavo si affeziona. L’impiegato no.
Più che arrivare, auguriamoci di toccare un traguardo e ripartire sempre per costruire tante cose buone, ne abbiamo bisogno tutti in questo mondo perso.
Sono così impegnato che non ho tempo nemmeno per il non avere un cazzo da fare.
Il passato di certa gente si riassume tutto in un curriculum vitae.
Retribuita mortificazione quotidiana conseguente a prestazioni fisiche ed intellettive monotone e ripetitive, studiate, sembrerebbe, con il preciso scopo di limitare e ridurre la creatività e le doti dell’essere umano e per indurlo a credere, grazie alle ombre della crisi economica, d’essere fortunato.
Mi rammentano che ai giorni nostri il padrone non esiste più e che l’operaio s’interfaccia con il “Direttore Risorse Umane”. Beh, non c’è che dire! Farsi apprezzare non più come “Essere Umano”, ma come “Risorsa Umana” dev’essere stata una grande conquista e un bel guadagno.
Il lavoro allontana da noi tre grandi mali: la noia, il vizio e il bisogno.