Marco Fusi – Scienza e tecnologia
Quando ad Isaac Newton cadde una mela in testa, lui considerò la gravità della cosa, e inventò il casco.
Quando ad Isaac Newton cadde una mela in testa, lui considerò la gravità della cosa, e inventò il casco.
La scienza è incompatibile con la superbia, è il miglior antidoto della vanagloria e della presunzione, si nutre di umiltà. Nasce dalla passione dell’incomprensibile, vive del piacere della scoperta e sa riconoscerlo, pronta a discernerlo dall’appagamento futile dell’esaltazione momentanea della vanità. Quanto più la mente conosce, tanto più apprezza il senso del limite e della propria fallibilità.
Lo scienziato trova la sua ricompensa in ciò che Henri Poincarè chiama la gioia della comprensione, e non nelle possibilità applicative delle sue scoperte.
Più una forma di comunicazione è complessa meno è genuina.
Gauss si mise a parlare del caso, il nemico di ogni scienza, quello che lui aveva sempre voluto sconfiggere. Se si osserva da vicino, ogni evento cela l’infinita raffinatezza della trama della casualità. Se ci si tiene abbastanza lontani, si può scorgere tutto il disegno. Libertà e caso sono una questione della media distanza, un effetto dello spazio interposto.
Non ho mai conosciuto un matematico che sapesse ragionare.
Non ci dovrebbe essere la necessità di fare la guerra per fare ricerca.