Marco Giannetti – Filosofia
Servile è il disagio di chi ha il timore di apparire irriverente.
Servile è il disagio di chi ha il timore di apparire irriverente.
C’è un sottile filo che viene percorso da tutte le nostre emozioni. Noi siamo agli estremi e inizialmente ne curiamo il suono e le note. Avviene che non ascoltiamo più la melodia che esso diffonde e per non cura, lo tiriamo forte, a volerlo spezzare e lo lasciamo scucire senza rammendarne lo strappo.
La mela non era marcia. Era troppo buona.
Nel buio si possono nascondere le cose più brutte, ma anche le più belle.
Fa più fuoco un legno secco che dieci verdi.
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
Si lavora per mangiare e si mangia per lavorare.
C’è un sottile filo che viene percorso da tutte le nostre emozioni. Noi siamo agli estremi e inizialmente ne curiamo il suono e le note. Avviene che non ascoltiamo più la melodia che esso diffonde e per non cura, lo tiriamo forte, a volerlo spezzare e lo lasciamo scucire senza rammendarne lo strappo.
La mela non era marcia. Era troppo buona.
Nel buio si possono nascondere le cose più brutte, ma anche le più belle.
Fa più fuoco un legno secco che dieci verdi.
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
Si lavora per mangiare e si mangia per lavorare.
C’è un sottile filo che viene percorso da tutte le nostre emozioni. Noi siamo agli estremi e inizialmente ne curiamo il suono e le note. Avviene che non ascoltiamo più la melodia che esso diffonde e per non cura, lo tiriamo forte, a volerlo spezzare e lo lasciamo scucire senza rammendarne lo strappo.
La mela non era marcia. Era troppo buona.
Nel buio si possono nascondere le cose più brutte, ma anche le più belle.
Fa più fuoco un legno secco che dieci verdi.
A te lascio la ragione, io mi tengo l’emozione.
Si lavora per mangiare e si mangia per lavorare.