Marco Mei – Tristezza
Il freddo abisso della tua indifferenza è il caldo abbraccio della mia malinconia.
Il freddo abisso della tua indifferenza è il caldo abbraccio della mia malinconia.
E spesso mi assale quella strana sensazione di aver già visto cose che non conoscevo o di aver vissuto un momento che in realtà non ho mai vissuto, divento triste e malinconica, sento addosso il peso di un qualcosa o di una colpa che non è mia, come se fossi responsabile di non aver fatto nulla per cambiare un evento importante, me ne rimango li seduta a fissare il nulla con il viso rigato di lacrime, accusandomi e assumendomi colpe, che in fondo non ho.
Spesso non è la vita stessa a metterti in ginocchio, a farti a pezzi e a fare in modo che tu diventi una persona dura e difficile. Lei sicuramente non è facile, ma le persone che incontri, il male che possono farti… Le delusioni, le illusioni, i tradimenti; ecco quelle sono le cose che ti spezzano le gambe, che ti spaccano in due il cuore. Quelle sono le cose che ti uccidono dentro.
Ascolta a tua solitudine, ti indicherà la via.
Nessuno è più triste di colui che non sa sorridere.
Il mio silenzio è in un vortice infinito, di echi lontani, di urla strazianti, di rumorosi pianti, di occhi bendati e sogni disegnati nella mente. Il mio silenzio è un vortice infinito di un tempo che non torna, ma che dentro il cuore mi soffoca ancora e ancora non è sbiadito.
Il dolore non percorre le rughe ma le accentua. Il dolore spegne il sorriso, trascinando inesorabilmente gli angoli della bocca verso il basso, incurva le spalle, contrae lo stomaco, irrigidisce gli arti. Ti sembra di morire, insomma. Il punto è che non muori. Continui ad andare avanti, abituandoti perfino a questa condizione. Ci si abitua talmente tanto da correre il rischio di non saper riconoscere poi i pochi momenti di felicità che ci capiterà di sicuro di vivere nuovamente. Non vivi, sopravvivi. E la cosa buffa, se così vogliamo definirla, è che molto spesso l’artefice del nostro dolore è paradossalmente lo stesso che potrebbe guarirlo. Ma quasi mai lo fa.