Marco Oliverio – Abitudine
Si cessa di essere colpevoli solo quando si diventa vittima di un’ingiustizia più grande.
Si cessa di essere colpevoli solo quando si diventa vittima di un’ingiustizia più grande.
Porto a spasso la mia vita ignara d’averla accanto. L’unico rapporto tra di noi si instaura nel momento in cui lei necessita di fare una pausa.
Ci perdiamo in troppe cose, ricerchiamo le condizioni migliori e così lasciamo andare gli attimi ma tali condizioni sono solo delle idee, dei desideri, non esistono per lo più. Esiste la vita, tutto il resto è un mero conformismo che incatena l’anima.
L’abitudine è noia, non piace a nessuno: chi starebbe seduto sulla poltrona più comoda del mondo, sulla quale è stato per giorni mentre dall’altra parte della strada i vicini danno la festa più divertente del mondo? Il genere umano è masochista: la prima risposta potrebbe essere questa, perché molte volte decide di starsene su quella poltrona. Il genere umano è egoista: la seconda risposta potrebbe essere questa, perché molte volte decide di alzarsi e andarsene. Ma infondo è più comodo rimanere su quella poltrona o alzarsi e andarsene?
Si cambia più facilmente religione che caffè.
Ogni tanto prova a guardare oltre il mio sorriso.
Alle volte ci è più facile essere compresi dagli sconosciuti che da chi ci ama, forse perché diamo per scontato che questi debbano comprenderci senza che sia loro data alcuna spiegazione e così ci impegniamo ad essere chiari con chi sappiamo che non deve per forza capirci.