Marco Stagnitta – Progresso
Il progresso porta al futuro dell’umanità e al regresso del singolo individuo.
Il progresso porta al futuro dell’umanità e al regresso del singolo individuo.
I pensieri dei giovani pensionati non sono utili, ma essenziali.
La civiltà progredisce aumentando il numero di operazioni importanti che possiamo compiere senza pensarci.
Il passato non deve preoccuparci perché di esso non possiamo che rimpiangere i nostri errori.Tuttavia, il futuro deve preoccuparci ancor meno, perché non ha niente a che fare con noi e forse non lo raggiungeremo mai.Il presente è l’unico tempo veramente nostro…Tuttavia, il mondo è talmente inquieto che non pensiamo quasi mai al presente e all’istante che stiamo vivendo, ma sempre a quello che vivremo.In questo modo siamo sempre impegnati a vivere il futuro e mai a vivere adesso.
È la storia della scienza che quando tutti gli accessi e, per così dire, gli ingressi di tutte le menti sono come assediati e ostruiti dai più oscuri idoli che nelle menti sono radicati profondamente e come impressi a fuoco […] può permettere alla luce genuina e originaria delle cose di trovare uno spazio schietto e pulito nel quale rispecchiarsi. […] Il presente è un essere bifronte, guarda insieme al passato e all’avvenire per farsene una precisa idea è quindi importante avere un quadro di tutti e due i tempi, un quadro che abbracci non solo il corso e il progresso della scienza ma anche la previsione del futuro.
Tutta la religione della spontaneità, della libertà, della creatività, della sessualità gronda del peso del produttivismo; anche le funzioni vitali si presentano immediatamente come funzioni del sistema economico. La stessa nudità del corpo, che pretende di essere emancipata e progressista, lungi dal trovare la naturalezza al di là degli abiti, dei tabù, della moda, passa accanto al corpo come equivalente universale dello spettacolo delle merci, per scrivere i suoi segni univoci, che si evidenziano nel linguaggio dei bisogni indotti e dei desideri manipolati.
La via dello spazio non dovrebbe essere vista come una via di fuga, ma una maturazione. Quello che ci si lascia alle spalle in realtà non abbandonerebbe il viaggiatore, che vedrà riflesso nel futuro il suo passato.