Marco Tullio Cicerone – Società
Mi odino pure purché mi temano.
Mi odino pure purché mi temano.
Alle pendici del monte che non c’è crescono piante magiche, meravigliose: occupazione, produttività, giustizia giusta, democrazia, moralità, uguaglianza, solidarietà e benessere.I vecchi cespugli si sono seccati e sono stati estirpati: povertà, evasione fiscale, burocrazia, favoritismo, corruzione e sprechi.Il paese di Bengodi perfetto; l’Italia che gli italiani si augurano.
La burocrazia sembra una punizione per gli esseri umani.
Quando sentiamo dire che “fra le forze dell’ordine c’è stata piena collaborazione” vuol dire semplicemente che non si sono messi i bastoni fra le ruote nelle indagini e non si sono sparati addosso.
Un nuovo peccato: far fare la propria azione cattiva all’amico che è sconosciuto alle persone da raggirare.
Rimandare è meglio di sbagliare.
Quelli che fanno una rivoluzione a metà non hanno fatto altro che scavarsi una tomba.