Marguerite Yourcenar – Lavoro
Chiudersi in sé, consacrarsi esclusivamente al lavoro, significherebbe fare del proprio io una prigione.
Chiudersi in sé, consacrarsi esclusivamente al lavoro, significherebbe fare del proprio io una prigione.
Lo schiavo si affeziona. L’impiegato no.
Grazie alla simulazione dell'”occupazione”, e al miraggio di un futuro positivo per la società del lavoro, si crea la legittimazione morale a procedere in modo ancora più determinato contro i disoccupati e quelli che rifiutano di lavorare. Nello stesso tempo, le agevolazioni fiscali e le cosiddette “gabbie salariali” abbassano ancora di più il costo del lavoro. E così si favorisce con tutti i mezzi possibili il già fiorente settore del lavoro sottopagato e dei lavoratori poveri disposti a tutto.
L’amore è un castigo. Ci punisce di non aver saputo restare soli.
Oggi dopo giorni di caldo afoso è piovuto… Odore di terra bagnata, che trasuda dalla terra arida, che penetra… altro non è che il sudore della gente che si spacca la schiena per lavorarla e che la terra rilascia per farcelo ricordare.
Persino il più incallito commerciante di rubini difenderà sempre a spada tratta la propria azienda che, in realtà, vende solo sassi.
La realtà del lavoro operaio, con i suoi problemi e anche nella sua configurazione umana, ha rappresentato una parte importante della mia vita. E non lo dimentico.