Marguerite Yourcenar – Morte
La meditazione della morte non insegna a morire.
La meditazione della morte non insegna a morire.
Per molti quest’uomo è stato e non è più… destino comune di ogni animale mortale.
C’è un posto oltre gli argini di follia, dove immaginare diventa lo show della vita e quel posto è illuminato dall’astinenza di morte che recede quando i cieli della tua mente collidono.
La morte è un cammino solitario, che ci porterà nel cuore del mistero. Non è qualcosa da condividere, nemmeno con le cose o le persone che ci sono più vicine, perché nulla e nessuno può aiutarci a intraprendere un viaggio privo di qualsiasi contatto con le cose che conosciamo.
Le più piccole gentilezze nei suoi confronti lo commuovevano fino alle lacrime: mi ci è voluto molto tempo per capire che quella forma di emotività è spesso prerogativa delle nature meschine che non danno nulla in cambio e si stupiscano che gli altri diano.
Oggi il settanta per cento dell’umanità muore di fame… e il trenta per cento fa ancora la dieta.
Dopo la morte sarò un’altro uomo o donna. L’unica possibilità incarnazione è diventare un altro essere umano. Solo gli uomini possono interrogarsi su chi sono ed avvicinarsi a Krishna.