Maria Caterina Vicino – Acqua
Cosa c’è di più piacevole, di un sorso di acqua fresca? Magari bevuta dalla fontanina, in una giornata calda e afosa?
Cosa c’è di più piacevole, di un sorso di acqua fresca? Magari bevuta dalla fontanina, in una giornata calda e afosa?
Il silenzio è come il colore dell’acqua: non si vede ma è essenziale.
Che bello spettacolo l’acqua che si trasforma in neve, com’è bello osservare e sognare di fronte ad una nevicata. Leggeri fiocchi cadono dal grigio, tempestoso cielo, danzando e roteando scossi ed accarezzati da un docile soffio di vento che li trasporta, li fa vagare, tra i rami rinsecchiti e intimoriti dal freddo e gelo di questi momenti. La neve discende orgogliosa e si placa sul terrestre, invernale manto ricoprendo soffice il terreno. Davanti a tali spettacoli di questo pittoresco e fantastico scenario e aspetto dell’inverno, balza subito l’idea di riflettere. I fiocchi che cadono allegri di colore bianco, magari da un cielo notturno illuminato dalla pallida luna ci fanno pensare alla purezza, all’umiltà, e ci presenta di fronte il seguente quesito: diamo noi importanza alle piccole cose umili che fanno sognare e crescere, com’è ad esempio una nevicata, una cascata fatata di acqua; o cerchiamo l’allegria in oggetti materiali che non ci donano la gioia vera?
Così, con un gesto devoto, bere l’acqua nel cavo delle mani o direttamente alla sorgente, fa sì che penetri in noi il sale più segreto della terra e la pioggia del cielo.
Scorre leggera come il vento, si percepisce appena ma è tanto preziosa.
L’acqua è vita.
Un acqua pura dà refrigerio alla calura.