Maria Filippone – Stati d’Animo
Uno straziante tormentodi un silenzio assordanteè colmo di ricordiche mai più nessunomi può riportare.
Uno straziante tormentodi un silenzio assordanteè colmo di ricordiche mai più nessunomi può riportare.
E capita talvolta che corrano nella mente pensieri, senza lasciarci il tempo di capire da dove nascono e perché, fautori di momenti indesiderati, causa a volte di gesti involontari dettati dal nostro istinto, gesti e parole che vorremmo cancellare subito dopo aver fatto o detto. A volte ci rendono capaci di emozioni e di sensazioni mai provate, possono logorarci dentro, come riempirci di gioia, dipende solo da come vogliamo interpretarli, e dai momenti in cui arrivano. L’importante è lasciarli passare, e cercare di non farsi del male.
Perché è così facile sparire? E perché è cosi difficile restare? Due domande che non avranno mai una risposta!
Mantengo un cuore da bambino, mi proteggo così dalle storture della vita, è come se la mia esistenza rimanga su dei binari di gioco e libertà, in fondo c’è tanto tempo per crescere e per aprire gli occhi a ciò che ci circonda.
Il mondo è come un teatro dei burattini. C’è chi lo trova divertente e chi inquietante.
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
Ci sono giorni comuni e giorni speciali, ma quando i miei giorni saranno volati via sulle ali del tempo, comprenderò che non esistono giorni comuni che non siano giorni speciali. Non attendo l’ultimo istante del mio respiro per apprezzare, il profumo inebriante che un giorno cosiddetto “comune” sa infondermi. Vivo oggi.
E capita talvolta che corrano nella mente pensieri, senza lasciarci il tempo di capire da dove nascono e perché, fautori di momenti indesiderati, causa a volte di gesti involontari dettati dal nostro istinto, gesti e parole che vorremmo cancellare subito dopo aver fatto o detto. A volte ci rendono capaci di emozioni e di sensazioni mai provate, possono logorarci dentro, come riempirci di gioia, dipende solo da come vogliamo interpretarli, e dai momenti in cui arrivano. L’importante è lasciarli passare, e cercare di non farsi del male.
Perché è così facile sparire? E perché è cosi difficile restare? Due domande che non avranno mai una risposta!
Mantengo un cuore da bambino, mi proteggo così dalle storture della vita, è come se la mia esistenza rimanga su dei binari di gioco e libertà, in fondo c’è tanto tempo per crescere e per aprire gli occhi a ciò che ci circonda.
Il mondo è come un teatro dei burattini. C’è chi lo trova divertente e chi inquietante.
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
Ci sono giorni comuni e giorni speciali, ma quando i miei giorni saranno volati via sulle ali del tempo, comprenderò che non esistono giorni comuni che non siano giorni speciali. Non attendo l’ultimo istante del mio respiro per apprezzare, il profumo inebriante che un giorno cosiddetto “comune” sa infondermi. Vivo oggi.
E capita talvolta che corrano nella mente pensieri, senza lasciarci il tempo di capire da dove nascono e perché, fautori di momenti indesiderati, causa a volte di gesti involontari dettati dal nostro istinto, gesti e parole che vorremmo cancellare subito dopo aver fatto o detto. A volte ci rendono capaci di emozioni e di sensazioni mai provate, possono logorarci dentro, come riempirci di gioia, dipende solo da come vogliamo interpretarli, e dai momenti in cui arrivano. L’importante è lasciarli passare, e cercare di non farsi del male.
Perché è così facile sparire? E perché è cosi difficile restare? Due domande che non avranno mai una risposta!
Mantengo un cuore da bambino, mi proteggo così dalle storture della vita, è come se la mia esistenza rimanga su dei binari di gioco e libertà, in fondo c’è tanto tempo per crescere e per aprire gli occhi a ciò che ci circonda.
Il mondo è come un teatro dei burattini. C’è chi lo trova divertente e chi inquietante.
La felicità spinge al suicidio quanto l’infelicità, anzi ancora di più perché amorfa, improbabile, esige uno sforzo di adattamento estenuante, mentre l’infelicità offre la sicurezza e il rigore del rito.
Ci sono giorni comuni e giorni speciali, ma quando i miei giorni saranno volati via sulle ali del tempo, comprenderò che non esistono giorni comuni che non siano giorni speciali. Non attendo l’ultimo istante del mio respiro per apprezzare, il profumo inebriante che un giorno cosiddetto “comune” sa infondermi. Vivo oggi.