Maria Paola Campagna – Abitudine
Come fai ad avere una, due, tre facce e a riconoscerti allo specchio in una che non vedi quasi mai, che non parla alla gente, che si desta quando il mondo dorme, che incravatti in ogni dove?
Come fai ad avere una, due, tre facce e a riconoscerti allo specchio in una che non vedi quasi mai, che non parla alla gente, che si desta quando il mondo dorme, che incravatti in ogni dove?
Quando qualcuno ti ruba un pensiero, non te la prendere, fai finta che hai fatto un’opera di bene. In fondo anche le teste vuote hanno bisogno di sfamarsi.
Un paio di bottiglie vuote e un mal di testa infernale mi fanno pensare di aver scritto qualcosa di buono.
Il problema del giorno d’oggi è che tutti pensano d’essere vittime e nessuno colpevole.
La maggior parte di noi uomini compie l’errore banale di badare tanto al risultato e poco, pochissimo, a ciò che lo ha generato e preceduto.
Il piacere non esiste, è solo un sinonimo di abitudine.
Quello che può essere fatto lo si realizzi subito. Differendo potrebbe, poi, essere troppo tardi.