Maria Paola Campagna – Abitudine
Come fai ad avere una, due, tre facce e a riconoscerti allo specchio in una che non vedi quasi mai, che non parla alla gente, che si desta quando il mondo dorme, che incravatti in ogni dove?
Come fai ad avere una, due, tre facce e a riconoscerti allo specchio in una che non vedi quasi mai, che non parla alla gente, che si desta quando il mondo dorme, che incravatti in ogni dove?
L’abitudine acceca. Quando smetti di osservare, non vedi più nulla.
Sono entrata in molte case, ma l’ho fatto sempre con gentilezza e chiedendo il permesso, perché è come entrare dentro ad un cuore.
Devo smetterla di bere altrimenti continuo a scrivere o devo smetterla di scrivere altrimenti continuo a bere?Questo è il problema.
C’è un rituale antico che ci permette anche dopo tanto tempo, quando ci incontriamo, di sapere cosa dire e cosa fare come se un filo legasse tutti i nostri momenti insieme.
L’uomo è capace di apprendere poche cose alla volta e vede solo ciò che accade dinanzi a lui, qui e adesso; non riesce a figurarsi una serie di processi che avvengono simultaneamente, per quanto essi siano legati o complementari gli uni agli altri.
Il gioco è lo stesso. È chi partecipa al gioco a fare la differenza.