Maria Romano – Morte
La morte è subdola e non riesce a capire quanto è impotante vivere e morire allo stesso tempo, per una vittoria, per una sconfitta.
La morte è subdola e non riesce a capire quanto è impotante vivere e morire allo stesso tempo, per una vittoria, per una sconfitta.
Ogni momento può essere l’ultimo per i mortali.
Viviamo in una società dove la gente s’ammazza e ammazza con una facilità mostruosa. Ormai si sta perdendo il senso della vita.
Siamo nati per vivere e viviamo per morire…
A volte ci sono delusioni che non sai come affrontare; non sono facili di assorbire e neanche da parlare.Ti perdi nei pensieri che possano servirti a chiarire la mente.La cosa più intima che hai, viene rotta nel suo splendido equilibrio: la famiglia. E in questo estremo coinvolgimento emozionale ogni cosa che deciderai di fare… sarà sbagliata.
È la morte dei singoli, non delle masse, che ci sconvolge.
Che belle le frecce! Scoccate dall’arco della vita, sembra poterne orientare la direzione come meglio si desidera; le frecce sono le emozioni che, puntualmente, scocchiamo perché sentiamo il profumo della vita… perché desideriamo quella vita. Però, non sempre le frecce scoccate puntellano la vita – o meglio – puntellano proprio come il mare quando giunge sulla sabbia e ne inverte i granelli. La freccia di Gianni avrebbe voluto “fermare” sulla terra il papà, eppure il mare aveva invertito l’emozione della vita. Comunque, una vita solo perché non compare non significa che scompare.