Maria Suppa – Stati d’Animo
A volte non mi serve sentir parlare ma guardare e vedere per poter capire.
A volte non mi serve sentir parlare ma guardare e vedere per poter capire.
Ci sono giorni in cui ti perdi negli angoli bui dei tuoi pensieri e cerchi una luce tra i tuoi silenzi e le mille parole inutili che ti rimbombano come un eco nella mente, ma c’è silenzio, quel silenzio che lo senti come un rumore che non va via.
Il cuore con troppa facilità nei momenti difficili tende a chiudersi e trattenere il respiro, il dolore si acutizza e diventa l’unico modo di vivere, non è vita… con un po’ di forza si può camminare incontro al vento, andare a respirare l’aria salmastra del mare o semplicemente alzare gli occhi ed inebriarsi di cielo, imparare a respirare, ad ascoltare il silenzio del cuore per ritrovare la forza e volare di nuovo.
Io non conosco il volo della rondine né il sentiero dei tuoi pensieri come naufraga vivo in attesa di salvezza.
Lasciami libero il cuore, lascia che esso torni ad accogliere chi desidera amarmi veramente. Il tuo non era amore ed io ho commesso l’errore più grande: ci avevo creduto.
È bello perdersi nella semplicità dell’arcobaleno.
E voltandosi guardò il cancello. Nulla gli apparteneva di quel luogo e non aveva memoria alcuna di un legame con quelle mura. Gli occhi, sempre a cercare un altrove, come la sua carcassa stanca; di quel corpo che aveva seduto e camminato ovunque; e ovunque era ricordo. Ma non lì. Lì non vi era ricordo perché non vi era mai stata pace.La libertà è questo. La leggerezza dell’anima nel guardare un cancello, una casa, un letto, e non sentirsi disturbati.