Maria Viola – Figli e bambini
Un giorno crescerai, dicevano quelli più grandi ora son cresciuta è a volte vorrei esser bambina ancora e crescere con le cose che ho imparato crescendo.
Un giorno crescerai, dicevano quelli più grandi ora son cresciuta è a volte vorrei esser bambina ancora e crescere con le cose che ho imparato crescendo.
Ci sono assenze che ti lasciano dentro un vuoto incolmabile.
Il padre e il professore erano tutt’e due scontenti di Sereza, e infatti il ragazzo studiava male. Ma non si poteva dire che fosse poco intelligente. Al contrario, era più intelligente di tutti quei ragazzi che il professore gli portava ad esempio. Ma non poteva imparare quel che gl’insegnavano perché nella sua anima c’erano bisogni differenti da quelli che supponevano i suoi maestri. Aveva nove anni, era ancora un bambino, ma conosceva la sua anima e la proteggeva come la palpebra protegge l’occhio, e non vi lascia entrare nessuno che non avesse la chiave dell’amore. I maestri si lamentavano che non volesse studiare, ma la sua anima era assetata di sapere. E imparava da Kapitonyc, dalla bambinaia, da Nadenka, da Vasilij, e non dai maestri.
È inutile è proprio vero le sole donne che ti amano veramente sono le figlie e la Mamma.
Gli amici arrivano nel tuo cuore e come rose fioriscono dandoti i colori della loro vita, ti dissetano ogni giorno l’anima, ti insegnano a sentire il vento sulla pelle, a riconoscere le stelle, ti regalano sorrisi e momenti da custodire e da ricordare nei tuoi momenti di silenzio.
Ti ho desiderato…Ti ho voluto…Ti ho aspettato…Finalmente sei arrivato…Tu figlio mio adorato.
I bambini con gli occhi parlano parole adulte. Sguardi incrociati per annuire il silenzio, è una lunga attesa, ancora ricca di speranza, speranza che non vogliamo spegnere.