Mariangela Lombardi – Vita
Chi non ha voglia di leggere, non ha voglia nanche di ascoltare.Chi non ha voglia di scrivere, non ha voglia neanche di parlare.
Chi non ha voglia di leggere, non ha voglia nanche di ascoltare.Chi non ha voglia di scrivere, non ha voglia neanche di parlare.
Quando nella vita ti stanchi di essere preso in giro da persone che credono sempre di essere migliori di te, arrivi ad un punto che o li spezzi le gambine oppure gli dici il fatto suo! Attenzione! Non c’è pericolo umano peggiore che far incazzare un buono!
Perché la vita è così… complicata? Ci sono giorni in cui ti senti al settimo cielo altri dove vorresti sparire.
Il mio tempo! Ho troppo poco tempoTu hai tempo! Condividi con me il mio poco tempo.
Così sono gli uomini: vedono soltanto le macchie, anche le più piccole, e non il grande e stupendo foglio bianco che è la vita.
La vita ha una grande, grandissima sala d’attesa. Fissi la porta di quell’ascensore che speri si spalanchi all’improvviso. C’eri arrivata, eri lì, ti avrebbe portato in alto, lì a quel settimo cielo di cui avevi sempre sognato le nuvole e gli angeli, ma qualcuno più veloce l’ha chiamato prima di te; pensavi andasse su, invece l’hanno chiamato da sotto: avrebbe fatto meglio a far salire te! E le vite di tutti sono porte scorrevoli di ascensori di antichi palazzi che hanno dentro storie, quadri appesi a chiodi arrugginiti, stanze, segrete, sotterranei, armadi abitati da scheletri, pareti umide e qualche ornamento sfarzoso qua e là. Quanti ritardatari e quanta gente rimasta giù in questa grandissima sala d’attesa. Si fanno anche bell’incontri di tanto in tanto, altre volte brutti, ma ad accomunarci questa stessa necessità di raccontarci le vite e di quella volta in cui abbiamo perso l’ascensore e siamo rimasti a terra. Non ti resta che aspettare che la porta si apra per portarti a casa tua, lì al piano che ti è stato assegnato.
Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per ingenui… Figliolo umiliati a ricostruirle con i tuo arnesi ormai logori.