Mariella Buscemi – Paura & Coraggio
Il coraggio d’affacciarmi nel mio abisso che sa d’anima rimescolata al furore è sprezzante incoscienza lunga una goccia di sudore mista alla vertigine del non senso.
Il coraggio d’affacciarmi nel mio abisso che sa d’anima rimescolata al furore è sprezzante incoscienza lunga una goccia di sudore mista alla vertigine del non senso.
E mi chiedo se si possa passare tutto questo tempo a mendicare, spiluccare, vagabondare ed indietreggiare. Ti vedo da lontano con la mano ritratta, il sorriso smorzato, di tre quarti per evitare il mio sguardo, silenzioso per glissare su ogni mia parola. Con te mi sento sottosopra, faccio tutto il contrario di tutto perché ho trovato quest’equazione semplice che pensavo fosse un modo di risolvere il peso dell’indifferenza, in realtà, di pesi ne prendo due sopra alle spalle, quello tuo per l’incomprensibilità di fondo che mi fa dare di matto e quello mio per il senso di inettitudine che, talvolta, mi pervade come impotenza crescente.
L’ho visto quel tramonto, era ferito di rosso e tra le vene, il volo di rondini. Dentro, mi si riversava l’ultimo raggio. Sotto, si apriva la sera. Certi umori hanno l’olio dei quadri esistenziali dipinti dalle ciglia al cuore e lì restano, senza cornici, a continuare i colori.
Ricominciare da zero. Quante volte l’ho fatto! Ed ogni volta ho pensato di non farcela, ma invece ogni volta è stata una vittoria. Niente mi fa paura ormai, niente mi scoraggia. Nessuno può giudicare le tue scelte, la tua vita, il tuo pensare e le sue ragioni. Il giudizio è qualcosa che scivola fuori dalle bocche superficiali. La ragione e il rispetto è qualcosa che vive nell’anima di persone vere.
Il coraggio consiste nel comportarsi di fronte ai pericoli o agli ostacoli come se essi non esistono.
La mia forza l’ho sempre trovata nei miei momenti di forte debolezza.
Ho vent’anni, sono bella, intelligente e dinanzi a me vedo paura e buco nero, con il rischio di finire con un lavoro che abbia come sfondo il contratto a tempo determinato.