Mariella Buscemi – Stati d’Animo
Respirare è saper gustare l’inaspettato, l’inaspettabile.
Respirare è saper gustare l’inaspettato, l’inaspettabile.
Sto bene dove sto, perché in fondo sto bene dove voglio essere in ogni momento in cui decido di stare. E poi voi, ipocriti, a giudicare dove stazionano tutti.
Ho un digiuno che m’arriva alle ossa quando più mi nutri di mancanza, per morire di stenti in punta di cuore. Mi scavi l’ultima carne che rigenera sempre per farti pasto, ché la dipendenza è stretta tra la visione imposta e l’assenza.
Quando passi con le dita scoppiano anche le vene, e io che ti chiedevo d’usarmi la pelle come i cristalli.
Scrivere è l’unico modo che conosco per esprimere le mie sensazioni. Quando scrivo mi sento come se fossi nudo, libero, senza inibizioni. Scrivere mi fa sentire come quando faccio l’amore. Fare l’amore è la cosa più bella del mondo, per questo scrivo.
Sai da cosa capisci chi ti vuole bene? Da come, anche nel tuo silenzio, segue i tuoi attimi.
Hai scritto una tragedia per me e me l’hai recitata addosso.
Sto bene dove sto, perché in fondo sto bene dove voglio essere in ogni momento in cui decido di stare. E poi voi, ipocriti, a giudicare dove stazionano tutti.
Ho un digiuno che m’arriva alle ossa quando più mi nutri di mancanza, per morire di stenti in punta di cuore. Mi scavi l’ultima carne che rigenera sempre per farti pasto, ché la dipendenza è stretta tra la visione imposta e l’assenza.
Quando passi con le dita scoppiano anche le vene, e io che ti chiedevo d’usarmi la pelle come i cristalli.
Scrivere è l’unico modo che conosco per esprimere le mie sensazioni. Quando scrivo mi sento come se fossi nudo, libero, senza inibizioni. Scrivere mi fa sentire come quando faccio l’amore. Fare l’amore è la cosa più bella del mondo, per questo scrivo.
Sai da cosa capisci chi ti vuole bene? Da come, anche nel tuo silenzio, segue i tuoi attimi.
Hai scritto una tragedia per me e me l’hai recitata addosso.
Sto bene dove sto, perché in fondo sto bene dove voglio essere in ogni momento in cui decido di stare. E poi voi, ipocriti, a giudicare dove stazionano tutti.
Ho un digiuno che m’arriva alle ossa quando più mi nutri di mancanza, per morire di stenti in punta di cuore. Mi scavi l’ultima carne che rigenera sempre per farti pasto, ché la dipendenza è stretta tra la visione imposta e l’assenza.
Quando passi con le dita scoppiano anche le vene, e io che ti chiedevo d’usarmi la pelle come i cristalli.
Scrivere è l’unico modo che conosco per esprimere le mie sensazioni. Quando scrivo mi sento come se fossi nudo, libero, senza inibizioni. Scrivere mi fa sentire come quando faccio l’amore. Fare l’amore è la cosa più bella del mondo, per questo scrivo.
Sai da cosa capisci chi ti vuole bene? Da come, anche nel tuo silenzio, segue i tuoi attimi.
Hai scritto una tragedia per me e me l’hai recitata addosso.