Mario Bucci – Morte
Non c’è nulla di peggio che la morte dell’anima… non è mai la fine di tutto… ma è come portarsi dentro una carogna che non smette mai di marcire…
Non c’è nulla di peggio che la morte dell’anima… non è mai la fine di tutto… ma è come portarsi dentro una carogna che non smette mai di marcire…
Non ti uccide solo una malattia, un incidente, la droga, o l’alcol, anche chi senza pietà illude chi ha un core sensibile.
La morte è la barca che ci traghetta all’altra sponda.
Gli Shinigami non fanno altro che risparmiare lavoro agli stolti uomini…
Se vuoi credere a coloro che penetrano più profondamente la verità, tutta la vita è un supplizio. Gettàti in questo mare profondo e tempestoso, agitato da alterne maree, e che ora ci solleva con improvvise impennate, ora ci precipita giù con danni maggiori dei presenti vantaggi e senza sosta ci sballotta, non stiamo mai fermi in un luogo stabile, siamo sospesi e fluttuiamo e urtiamo l’uno contro l’altro, e talvolta facciamo naufragio, sempre lo temiamo; per chi naviga in questo mare così tempestoso ed esposto a tutti i fortunali, non vi è altro porto che la morte.
La morte ci separa dalle persone terrene, ma c’unisce a quelle nei cieli.
In occasione dell’anniversario dalla scomparsa di un caro amico, mi piace ricordarlo, con il suo simpatico cavallo di battaglia. Tra il serio e il faceto, definiva le donne cosiddette “rifatte”: mezze donne e mezze linoleum.