Mario Pugliese – Filosofia
Una effimera libidine cerebrale è il pericolo di filosofeggiare.
Una effimera libidine cerebrale è il pericolo di filosofeggiare.
Ogni malattia ha la sua cura dentro di se. Non sono forse batteri morti che noi chiamiamo “vaccino”? Non è forse la stessa società che man mano ha scremato, dal basso i suoi stati più alti ed inutili? Dovremmo noi aspettare quindi affinché tutto si risolva nuovamente di per se? Senza la nostra mano? O saremo noi la mano?
Dobbiamo guardare la realtà, e capire che la vita non va sempre come noi vogliamo, molte volte ci sono cose che non possiamo controllare, che non possiamo manovrare, ma la cosa bella è cercare di continuare a credere in qualcosa, cercare di sognare, di arrivare ancora lassù.
Siamo la combinazione di una serie di fenomeni fortuiti in un nesso casuale o forse il susseguirsi di eventi ordinati e governati da un nesso filologicamente razionale? Oppure è solo le nostra visione limitata dello spazio e del tempo che non ci permette di comprendere che il caos e l’ordine sono le due facce della stessa medaglia e che l’uno non può esistere senza l’altro, esattamente come il giorno non può esistere senza la notte.
Si fugge sempre dalle cose che non siamo più.
Mi insospettisce parecchio, e mi fa sorridere, il fatto che si dica di salvarsi dal vampiro con il simbolo e l’arma del vampiro, la croce, attraverso cui estrae il sangue che gli serve per l’immortalità. Il bene che Dio e il vampiro, il Messia, sono riusciti a uccidere e sconfiggere per raddoppiarsi il potere, sarà una v (endetta)ittoria squallida. Il bianco e il nero, Dio e il diavolo, uniti per guerreggiare contro il nemico della loro autorità non sono altro che dei cornuti avidi che pensano di salvarsi con delle maschere e potersi sostituire a chiunque e a qualunque legge. Lo spirito “azzurro” con cui continuano a drogarsi per aumentare la forza del sole e della terra, è il loro più grande tesoro, e la loro ultima, grande estinzione. Nemmeno uno dei loro piani e calcoli scellerati si avvererà. Nessun superstite resterà da queste sniffate di spirito e sangue. L’idea di salvarsi con lo spirito estratto per aumentarsi la forza e la durata della vita, porta inevitabilmente nella direzione contraria, perché è proprio questo spirito l’estinzione. Cambiarsi con una maschera per ingannare la matematica è lo stesso: lo spirito con cui ci si droga per questa mutazione, porterà al lento ma inesorabile spegnersi della vita. Tutta. Non c’è che dire, solo la perfezione, a suo tempo, poteva creare un cerchio perfetto. E non è della prigione la colpa, ma di chi si imprigiona da solo nelle sue menzogne e mire di possesso. Se nemmeno Dio e il diavolo sanno distinguere tra male e bene, lealtà e vigliaccheria, vadano verso il destino che bramano, il risultato dei loro crimini e avidità sarà l’inferno. Io gli sto pagando il viaggio.
Quel bisogno assurdo di socievolezza (credo quia absurdum est)