Mario Pugliese – Poesia
La poesia rimane l’ancora di salvezza che ti lascia quella leggera brezza, come fosse una carezza.
La poesia rimane l’ancora di salvezza che ti lascia quella leggera brezza, come fosse una carezza.
Cosa resterà di me? Dei miei tumulti interiori? Dei miei amori? Dei miei dolori? Quello che nessuna bufera può mai spazzare via. Le mie parole, quello che scrivo rimarrà indelebile nel tempo nella mente e nell’anima di chi le sente sue. Di chi avrebbe dovuto ascoltare anziché leggerle, di chi avrebbe dovuto rispondere anziché rimanere a guardare in silenzio, l’agonia di quello che era, “e oggi non è più.”
È impossibile scrivere in pace, se quello che si scrive vale qualcosa.
L’occhio del poeta, in una felice ispirazione, spazia dal cielo alla terra, dalla terra al cielo; e mentre l’immaginazione riconosce la figura di cose sconosciute, la penna del poeta le trasforme in forme, e dà alle cose astratte una sistemazione terrena e un nome.
La poesia è una fiamma nel cuore, mentre la retorica è fatta di fiocchi di neve. Come possono fuoco e neve convivere?
L’uomo è nato per vivere le proprie emozioni… la poesia per descriverle e, attraverso le parole, trasmetterle ad altri uomini affinché possano farle proprie.
Ho notato che anche le persone che affermano che tutto è già scritto e non possiamo far nulla per cambiare il destino, si guardano intorno prima di attraversare la strada.