Mario Pugliese – Tristezza
Capita che il dolore equivale a urla silenziose, da uno stomaco svuotato da ogni sazietà.
Capita che il dolore equivale a urla silenziose, da uno stomaco svuotato da ogni sazietà.
Tristezza accompagnatrice dei pensieri di molte persone, perché non te ne vai?
Il mio dolore è come un fiore. Perde i petali lentamente.
Mi uccide il fatto di non riuscire mai a chiedere nulla. Ma ancora di più il fatto che gli altri pensino che io non abbia bisogno di nulla.
Ho sempre gridato il mio dolore dentro di me, ho voluto proteggere chi mi stava accanto, non condividendo la mia morte dell’anima. ricordi orrendi, ricordi che non posso e non voglio cancellare, il ricordo seppur doloroso fortifica, io mi sento forte di fronte ad esso, a volte lo amo pure, ma l’anima rischia di sanguinare in modo copioso tante volte, è là che ho bisogno di isolarmi io. I miei ricordi e, il mio dolore.
Questa è la tristezza connessa ad ogni vita finita. […] Essa però non arriva mai a realizzarsi, e serve soltanto all’eterna gioia del trionfo. Donde il velo di tristezza, che si stende su tutta la natura, la profonda, insopprimibile malinconia di ogni vita.
Ti dicono “segui il tuo cuore”. Mai nessuno che invece ti avverta sul “prezzo” che paghi quando decidi di farlo.