Mario Zucca – Accontentarsi
Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un’anguria ma lei non capì.
Un giorno portai alla maestra una mela e lei mi diede un bacio. Il giorno dopo le portai un’anguria ma lei non capì.
Si dice che: dopo la tempesta arriva sempre l’arcobaleno, sembra una frase fatta ma è così. Succede un po’ a tutti di attraversare dei e periodi dove ci si sente fuori posto, ma sono proprio questi momenti che ci regalano la singolarità, momenti dove ci possiamo ascoltare. Sono momenti di crescita. L’esperienza non c’è la da la quantità degli anni perché ci sono tante persone con tanti anni di esperienze, che restano più stupidi di prima. L’esperienza secondo me nasce dai profondi dolori, dolori che devi imparare a gestire, e gestendo gestendo entri in un mondo particolare. In questo mondo si scopre l’Essenza della vita, ma sopratutto di se stessi, e allora si ha l’impressione molte volte di sentirsi stupidi, invece di sentirsi stupidi dell’ampiezza del proprio essere. Perciò, non sentiamoci stupidi. Mai.
Ci si può accontentare di tutto, ma non di una vita a metà.
Smettila di criticarti, smettila con le tue paranoie infondate, ma solo create dalla paura di non essere accettata per quello che sei. Ricorda che non tutto è quello che sembra, a volte si vorrebbe essere diversi, ma siamo quello che siamo e tu sei bellissima per quello che sei.
A volte la miglior cosa da fare… è niente!
Sei tutto quello che vorrei… ma anche quello che non vorrei.
Un tempo provavo ammirazione per la complessità, volevo addentrarmici e quasi divenirne un’espressione. Ora invece…