Martin Oppenheimer – Tempi Moderni
La città moderna è la struttura sociale più vulnerabile mai concepita dall’uomo.
La città moderna è la struttura sociale più vulnerabile mai concepita dall’uomo.
L’uomo da sempre, quasi come un dovere, ha la forte tendenza di distinguersi dalla massa. I suoi “oggetti status” rimangono i capi di abbigliamento che indossa, perché la società rimane conformista.
L’uomo moderno ha la coscienza di “prodotto-sociale”. L’incompletezza biologica rimane istintiva e demograficamente senza senso di “appartenenza”, perché la nostra posizione nella società, basata sul consumo, si disinteressa della nostra origine e si basa solo sul “quanto-guadagno”.
Lezione universitaria: un gruppo di persone che sta a fissare la proiezione di diapositive finché non cessa tutta l’attività elettrochimica del cervello; a quel punto si affrontano gli esami.
si parla molto di crisi e di ciò che l’ha generata, dei suicidi, ma poco delle altre cause che hanno generato il malessere, I veri assassini di sempre sono dietro le quinte, autoassolti perché il fatto, secondo loro, non sussiste.E tutti sono degni di giudicare ed accusare gli altri.Nei laboratori sperimentano nuove ricette con i vecchi ingredienti e continuano a creare da quell’antico lievito madre che si chiama malapolitica il pane avvelenato per il paese, burocrazia malagiustizia malaffare corruzione…vista la pericolosità dei prodotti e del personale quei laboratori andrebbero chiusi.
Non possediamo nulla davvero se non noi stessi.
Oggi viviamo in un mondo dove si fa la limonata con aromi artificiali, e la cera per mobili con limoni veri.