Matteo Casella – Tristezza
Conosco la morte, a lei porto rispetto, a volte la sfido.
Conosco la morte, a lei porto rispetto, a volte la sfido.
Nel buio profondo, un abbraccio vale una vita.
Tutti custodiamo un rimpianto internato nella cassaforte dell’anima!
Queste lacrime sembrano voler lavare lo sporco, Lo sporco che tu mi hai gettato addosso.
Il dolore non percorre le rughe ma le accentua. Il dolore spegne il sorriso, trascinando inesorabilmente gli angoli della bocca verso il basso, incurva le spalle, contrae lo stomaco, irrigidisce gli arti. Ti sembra di morire, insomma. Il punto è che non muori. Continui ad andare avanti, abituandoti perfino a questa condizione. Ci si abitua talmente tanto da correre il rischio di non saper riconoscere poi i pochi momenti di felicità che ci capiterà di sicuro di vivere nuovamente. Non vivi, sopravvivi. E la cosa buffa, se così vogliamo definirla, è che molto spesso l’artefice del nostro dolore è paradossalmente lo stesso che potrebbe guarirlo. Ma quasi mai lo fa.
Ti prego, il silenzio mi uccide, e la tristezza fa male al mio cuore.
Vorrei potermi annullare per non vedere tutto ciò che ora sta accadendo davanti ai miei occhi…