Matteo Casella – Tristezza
Mi svegliavo, la sua mano, un sorriso. Ora ricordi, angoscia, solitudine.
Mi svegliavo, la sua mano, un sorriso. Ora ricordi, angoscia, solitudine.
È difficile rinunciare alle cose che ti fanno star bene, che ti piacciono, che ti procurano piacere.Che ti fanno ridere forte, che ti fanno piangere di gioia, che ti fanno tremare d’emozioni. E tu sei maledettamente una di quelle.
È più facile annegare nel dolore che remare nella vita di tutti i giorni.
Con quella faccetta d’angelo e pure nei suoi occhi c’era il dolore, un dolore che può aver provato solo chi è andato all’inferno ed è tornato indietro, sono stati quegli occhi a fottermi!
Io e il vento che soffia sui miei pensieri, ma non li spazza via.
Il cielo ha smesso di piangere ed ora è allegro come non mai.
E sono di nuovo qui, ferito dall’ennesima violenza abbattutasi su di me come un uragano che con la sua forza spazza via un’intera città. Non ho vie di scampo, ma posso solo raccontarlo.