Mattia Dalvecchio – Destino
Mi sento come un bambino, passeggero di un auto guidata da un autista chiamato destino.
Mi sento come un bambino, passeggero di un auto guidata da un autista chiamato destino.
Oggi il domani è come guardare il cielo è non trovarci le stelle.
La vita è appesa ad un “filo” che può essere la “speranza” o la lotta per la “sopravvivenza”.
Che enigma la vita. Guardiamo al passato rimpiangendolo, sogniamo il futuro fantasticando e nel frattempo non apprezziamo ciò che abbiamo. Così, senza accorgercene, mentre la vita scorre e la fantasia si rincorre, perdiamo ciò che conta davvero: il presente.
Ciò che è stato è stato, il passato lo rimpiange chi non ha futuro.
Ci sarà un giorno in cui ci renderemo conto che passato e futuro non sono altra cosa di quello che chiamiamo presente.
Hai mai l’impressione come se il destino voglia dirti qualcosa? Come se tutto ciò che vedi fossero segnali per farti capire, o forse per confonderti. In ogni caso, il destino gioca e se tu non lo sai fare, sei fregato.