Maurizio Barducci – Destino
Non decidi tu di nascere, studiare, innamorarti, ammalarti, morire, sei una nullità.
Non decidi tu di nascere, studiare, innamorarti, ammalarti, morire, sei una nullità.
Io sto per tornare cara speranzaNella felicità dell’istanteIn cui istante mai più saràDimenticherò l’ultimo ricordoCon un abbraccio di luce ed ombra.
Insorgo alle grida di chi non mi ascolta. È un affanno per privarmi del sole, come immane è l’assenza mia tra gaudenti vite. Perché Dio sei sordo e cieco della vita mia.
“Pupa!” Esclamò. “Siamo solo tu e io! Da quanto tempo…”. Poi il terrore oscurò il suo viso alla vista di Irma che metteva giù il libro e sollevava la 45. “Ehi, senti, metti giù quell’affare… è carica? Ehi…!” Irma tirò il grilletto. La pistola esplose, uccidendola sul colpo. Non una grande perdita.
Quando si scrive della verità, quella vera, e si racconta il suo esistere, essa si svela come se amasse chi le ha scritte in un punto dell’anima dove l’odio è bandito. È celata la sua grandezza persino a chi la racconta, fino a che essa si spiega lungo il tempo di un destino fermo e invisibile.
Correre… per seminare la sfiga… impossibile sfuggirle! Mi aspetta sempre al traguardo fumandosi una sigaretta!
E alla fine, dopo aver conosciuto molte persone ti rendi conto che sei solo.