Megan Gandy – Vita
Il percorso che facciamo spesso ci porta nella direzione sbagliata, ma non è detto che alla fine non sia la meta giusta.
Il percorso che facciamo spesso ci porta nella direzione sbagliata, ma non è detto che alla fine non sia la meta giusta.
Io credo nei diversi, negli sbagliati, in coloro che s’incontrano e negoziano, si arricchiscono, si completano, si compensano. Non mi piacciono quelli che si contaminano, si contagiano, si annullano per somigliare, identificarsi e snaturarsi, mi piacciono quelli che si presentano con la testa ed il cuore, con gli “io sono” e non con gli “io ho”; mi piacciono quelli che dicono una parola di troppo e fuori luogo, che a volte arrossiscono, a volte sono impacciati, ansiosi per l’attesa di qualcosa, quelli che a volte si odiano, non ci capiscono più nulla, non sanno dove stanno di casa perché quando poi arrivano a qualcosa si sentono reduci di un cammino ed accolgono il bene con umiltà e non con superbia. Mi piacciono quelli che ogni tanto si guardano allo specchio per prendere un po’ le distanze da se stessi e si guardano come un giudice arcigno ed inflessibile: ogni tanto, è giusto punirsi per fare i conti con i propri valori a conferma della loro esistenza in noi! Mi piacciono quelli che si sporcano con i fatti della vita perché nella vita s’immergono e non la guardano da lontano con i colletti inamidati e le mani pulite. Vivere è proprio sporcarsi, delle volte!
Il bello del passato è che lo si può costruire solo andando avanti.
A passi stanchi sui marciapiedi freddi della notte, i cuori senza dimora si chiedono come sarà il domani.
S’impone in un crescendo tratto da un unica malinconia, il suono del silenzio, dove prima v’eran delle voci.
Il mondo piange ed io non posso farci niente.
La vita è come un’altalena: se dondoli all’indietro puoi vedere solo il grigio, ma con una bella spinta puoi arrivare al sole.