Megan Zanin – Silenzio
E fu così che, con tutto il rumore che aveva dentro, abbracciò la sua voce nel silenzio.
E fu così che, con tutto il rumore che aveva dentro, abbracciò la sua voce nel silenzio.
Era bello guardarla quando si vestiva di sorrisi, ma nessuno vedeva che allora, proprio allora, aveva il cuore gonfio di lacrime.
Nel silenzio del mio studio, ascolto il rumore incessante di una umanità che cerca se stessa, persa negli anfratti della vita, ha smarrito il senso dell’appartenenza e chiassosa si avvia verso l’oblio, per non sentire il grido di innumerevoli altre anime sole, perse anch’esse, perché nessuno sapeva ascoltarle nel frastuono generale che si generava.
Ci sono occhi che parlano tutte le lingue del mondo e te ne accorgi, quando li incontri, perché rimani, in silenzio,ad ascoltare.
Dove non riescono le mie parole, ti affonderanno i miei silenzi.
Non l’abbracciava spesso, ma quando lo faceva era immenso, delicato, quasi come avesse il timore di romperla a stringerla troppo. E lei, lei si sentiva protetta, avvolta come da una calda e soffice coperta di lana, di quelle che nonostante il passare del tempo emanano sempre lo stesso profumo, lo stesso calore. Ecco, lui era la sua calda e soffice coperta di lana, la scaldava, le scaldava i respiri del cuore.
Tesoro, ricordi quando ti ho detto che non sono vendicativa? Mentivo!