Megan Zanin – Stati d’Animo
Il tutto e il niente. Io voce. Io silenzio.
Il tutto e il niente. Io voce. Io silenzio.
Ho la vanità delle ballerine del carillon, cigno-schiavo che mi muovo se mi muovi e mi fermo se mi fermi. Sono fatta di fragile passione acuta. Sulla lussuria degli occhi ed il peccato delle mani, un desiderio intuito, strappato.
Non presto attenzione alle parole se non hanno un senso, mi piace ascoltare il rumore di quelle che messe in fila fanno un discorso logico e soprattutto ragionato.
Un pensiero ha sempre l’ardire di liberarsi dal giogo di una certezza.
Prendi tanti piccoli pacchettini, mettici dentro tutti i vaffanculo, le lacrime, le delusioni, i tradimenti. Racchiudi dentro essi ferite, cicatrici e brutti ricordi. Incartali per bene… Apri la finestra e lanciali così nel vento. Liberati di ogni sensazione negativa, lascia dietro te ogni dolore e guarda avanti con nuovi occhi e nuovi pensieri. Solo così potrai vedere nuovi orizzonti e nuove strade.
Ci dovrebbe essere sempre un minuto in più. Quell’attimo lungo quanto basta per piombare affannati a casa di chi volevi accantonare come scatoloni pieni di ricordi. Quel momento fatto per far durare ancora un po’ un bacio speciale; quell’istante per ritornare indietro e dare l’abbraccio di sempre, di tutta una vita.
Perché abbiamo questo bisogno di sentirci completi? Siamo vuoti per metà, quasi del tutto, o magari manca solo un pezzettino. La verità è che non troveremo mai la pace dei sensi. Il nostro pezzo complementare potrà essere una persona, un luogo, un lavoro, uno stile di vita. Ma qualcosa manca e si corre. Si corre tutta la vita per trovarla.