Megan Zanin – Stati d’Animo
Amava la libertà, ma si rese conto che era lei la sua libertà.
Amava la libertà, ma si rese conto che era lei la sua libertà.
Potevo essere qualcuno, volevo essere soltanto uno e invece sono morto che non ero nessuno.
Mi manca quella sensazione: prendere l’aereo, arrivare in un posto che non conosci e non conosci nessuno, spegnere il cellulare, facebook, whatsapp non esistono, incominciare da zero, fare figure di merda, fare nuove esperienze, conoscere rompicoglioni, semplicemente “conoscere”, tornare ed essere felici, provare malinconia. Ah sì!
No, non mi fiderò mai più di chi tanto promette e poi non mantiene. So raccontarle anch’io le favolette. Ma a quelle si smette presto di credere e tu o cresci e assieme alle parole colleghi i fatti o non varrai mai nulla nella vita.
Ho pochi scheletri nell’armadio ma molti demoni del passato sotto il cuscino.
Non chiedermi come sto, se è solo una domanda di cortesia. Non guardarmi se tanto ti fermi in superficie senza guardare oltre. Non sfiorarmi la pelle se non sei capace di sfiorarmi anche il cuore. La superficialità la vivo ogni giorno ed io ho bisogno di qualcosa di forte, di vero e di profondo che mi scuota l’anima.
Quanti pianti mi sono fatta sai!? Quasi fino a sentirmi male. Senza capire, non mi davo pace e continuavo a domandarmi perché. Ne ho subite di cose e sono arrivate quasi a distruggermi. Oggi non riesco più non solo a perdonare, ma nemmeno ad aver pietà per certa gente di merda. E aspetto solo il giusto modo e il giusto momento per dirgli: “ieri a me, oggi a te”!