Certo che le donne sono un’altra razza. Con la bandana o gli sguardi catarifrangenti da Barbie, con le grandi pance davanti o con l’uomo sbagliato addosso, innamorate di un gatto o tradite dall’ombra della felicità, abbandonate all’angolo di una piazza o tagliate da un improvviso dolore, si fermano un istante per piangere, poi sollevano il capo e riprendono la strada. Sono maestre di dignità le donne. Non bisogna lasciarsi distrarre dall’ondeggiare dei fianchi se vogliamo capire qualcosa di loro, dobbiamo soltanto guardarle negli occhi perché i loro occhi dicono quello che le bocche sanno tacere. Sì, le donne sono un’altra razza. Spesso ci camminano a fianco così leggere che neanche ce ne accorgiamo. Quasi sempre, però, ci precedono e basterebbe solo seguirle per capirne di più. Seguirle con poco orgoglio e molto rispetto. Per essere più uomini. Un po’ più uomini, almeno.