Michela Strega – Abitudine
Non sopporto la gente che sputa nel piatto dove ha mangiato quando prima ci faceva pure la scarpetta.
Non sopporto la gente che sputa nel piatto dove ha mangiato quando prima ci faceva pure la scarpetta.
La paura di cedere e cadere ti ha messo con le spalle al muro.Serri i pugni per non far scappare quella maledetta carezza.Le tue labbra sono chiuse, per non sussurrare quelle parole, perle di felicità o frecce avvelenate.Il cuore batte al ritmo alternato dell’amore e della rabbia.Lo stomaco si ribella e la tua anima strilla.Ma il tuo feroce orgoglio lascia che la tua vita si trasformi in ombra. In quell’ombra riderai e ballerai; mangerai e festeggerai, ti vanterai di quanto tu sia stato forte appoggiato a quel muro.Il sapore amaro del ricordo diverrà abitudine e lo porterai come un fardello, di cui non sentirai più il peso.
La fama degli uomini spesso è solo leggenda metropolitana.
Il discorso vuoto sprofonda nel nulla perché è più pesante dell’aria smossa dalla lingua di chi lo ha pronunciato.
Il piacere non esiste, è solo un sinonimo di abitudine.
Il fare qualcosa abitualmente porta a non avere più stimoli, senza stimoli, non siamo più…
Giudicatemi per ciò che sono, non per come mi comporto, se proprio non potete fare a meno di farlo.