Michela Strega – Cielo
È sempre dopo la tempesta che si può ammirare quanto è bello il sereno.
È sempre dopo la tempesta che si può ammirare quanto è bello il sereno.
Io non seguo mai le mode, per questo indosso ancora la sincerità anche se ormai è passata di moda.
Lei non voleva piacere, non le interessava. Voleva essere accettata per quello che era: una rosa blu con spine appuntite. Sapeva far male ma, se la sapevi prendere, il suo profumo ti inebriava. Era strana, non era come qualsiasi altra donna, era una di quelle donne che fanno paura. Troppo dura per scontrarsi, troppo fiera per abbassarsi a qualsiasi compromesso. Lei viveva d’amore, ma non di quell’amore fatto di cioccolatini e frasi dolci, ma di quelli veri, fatti di lacrime di rabbia e di dolore. Sapeva amare con tutta l’anima e la donava anche, era lei che ti faceva amare te stesso più che amare lei. Era una donna di quelle che quando le incontri o le tieni strette o se le perdi non le ritrovi più.
Ci lamentiamo degli altri perché non abbiamo il coraggio di guardare dentro noi stessi.
Come ogni giorno, scende lentamente il tramonto all’orizzonte, con il suo tiepido sole a scaldare l’anima.
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Varcava i confini del cielo avvolta da una carezza infinita. Il pensiero le faceva sussultare…
Io non seguo mai le mode, per questo indosso ancora la sincerità anche se ormai è passata di moda.
Lei non voleva piacere, non le interessava. Voleva essere accettata per quello che era: una rosa blu con spine appuntite. Sapeva far male ma, se la sapevi prendere, il suo profumo ti inebriava. Era strana, non era come qualsiasi altra donna, era una di quelle donne che fanno paura. Troppo dura per scontrarsi, troppo fiera per abbassarsi a qualsiasi compromesso. Lei viveva d’amore, ma non di quell’amore fatto di cioccolatini e frasi dolci, ma di quelli veri, fatti di lacrime di rabbia e di dolore. Sapeva amare con tutta l’anima e la donava anche, era lei che ti faceva amare te stesso più che amare lei. Era una donna di quelle che quando le incontri o le tieni strette o se le perdi non le ritrovi più.
Ci lamentiamo degli altri perché non abbiamo il coraggio di guardare dentro noi stessi.
Come ogni giorno, scende lentamente il tramonto all’orizzonte, con il suo tiepido sole a scaldare l’anima.
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Varcava i confini del cielo avvolta da una carezza infinita. Il pensiero le faceva sussultare…
Io non seguo mai le mode, per questo indosso ancora la sincerità anche se ormai è passata di moda.
Lei non voleva piacere, non le interessava. Voleva essere accettata per quello che era: una rosa blu con spine appuntite. Sapeva far male ma, se la sapevi prendere, il suo profumo ti inebriava. Era strana, non era come qualsiasi altra donna, era una di quelle donne che fanno paura. Troppo dura per scontrarsi, troppo fiera per abbassarsi a qualsiasi compromesso. Lei viveva d’amore, ma non di quell’amore fatto di cioccolatini e frasi dolci, ma di quelli veri, fatti di lacrime di rabbia e di dolore. Sapeva amare con tutta l’anima e la donava anche, era lei che ti faceva amare te stesso più che amare lei. Era una donna di quelle che quando le incontri o le tieni strette o se le perdi non le ritrovi più.
Ci lamentiamo degli altri perché non abbiamo il coraggio di guardare dentro noi stessi.
Come ogni giorno, scende lentamente il tramonto all’orizzonte, con il suo tiepido sole a scaldare l’anima.
Il cielo registra in un suo rotolo ogni storia personale e la sintetizza nel DNA.
Varcava i confini del cielo avvolta da una carezza infinita. Il pensiero le faceva sussultare…