Michela Strega – Libri
Ho voltato tante volte pagina, ma è stato inutile perché il libro era sempre lo stesso.
Ho voltato tante volte pagina, ma è stato inutile perché il libro era sempre lo stesso.
Vorrei che tu venissi da me in una sera d’inverno e, stretti assieme dietro ai vetri, guardando la solitudine delle strade buie e gelate, ricordassimo gli inverni delle favole, dove si visse insieme senza saperlo.
Gli scrittori sono un po’ come le mamme che mettono per la prima volta al mondo un figlio. Possiedono l’amore che va oltre ogni limite.
Agiscono ovvie suggestioni già percepite in circostaze precedenti – ma mai valutate con tanta coscienza come ora – e alla seduzione di un’ipotetica, incantevole perdita di sé in questo silenzio sinuoso, si aggiunge l’infida tensione di una percezione ben poco ragionevole.
Non posso morire, dottore. Non ancora. Ho delle cose da fare. Poi avrò tutta la vita per morire.
Terra e acqua, cielo e mare, se io lo voglio così deve andare…
Scrivere vuol dire prima di tutto dare un nome alle cose.