Michela Strega – Tempi Moderni
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
La fretta e la superficialità sono le malattie psichiche del ventesimo secolo, e più di ogni altro posto si riflettono nella stampa.
In questa società ci sono poveri e poveracci, i primi sono poveri solo di beni materiali, i secondi di valori e sentimenti.
Anni 80 anni domini. Giocavamo nei cortili fra le lamentele dei condomini. Alle nostra urla erano ostili saranno contenti da ora in eterno, coi bimbi in casa davanti ad uno schermò.
In Italia prevalse la retorica, la cui prima regola è l’orrore del particolare e la vaga generalità.
Ricorda che le parole sono lame e quando feriscono spesso lasciano il segno.
Chi sa se il mondo durerà altre tre settimane.