Michela Strega – Tempi Moderni
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
Siamo tutti poeti moderni, macchine delle parole, in serie.
Molti non solo giustificano con la scusa “gli hanno messo l’etichetta! soggetti che l’etichetta se la sono messa da soli col comportamento sbagliato, e con la loro mancanza di buoni principi. Quindi sembra che in realtà giustificano il male dicendo pregiudizio. Nessuno ammette che bisogna prima riconoscere a chi la cultura mafiosa non l’ha assorbita il merito di essere “etichettata” come persona positiva e riconoscergli il ruolo di educatore spontaneo e non pagato della “non violenza”. Tutelare e riconoscere il vero valore a chi fa quella determinata azione del ‘contrastare la cultura mafiosa ‘ pur abitando loro in quartieri mafiosi.
Abbiamo superato i limiti del divertimento e della coerenza, ma ormai non ci accontentiamo più neppure dell’infinito.
Preferisco sembrare tutto quello che voglio io, che essere tutto quello che vorresti tu! Ho un carattere una personalità e nn permetto a nessuno di togliermele.
Puoi legare una mente, un cuore, un’anima a te, ma ricorda che il corpo sarà sempre libero di andarsene.
Il ventennio breve. Un’epoca cominciata agli inizi degli anni Novanta, che aveva gradualmente spopolato le province, spostato masse di giovani fiduciosi in città. L’epoca del “miracolo economico”, della Ruota della Fortuna e del Gabibbo, quando sembrava ovvio poter vendere qualsiasi cosa: un progetto politico, un paio di gambe, un pezzo di truciolato spacciandolo per massello, è adesso finita e sepolta nei cartelli “fuori tutto” e “cessata attività”.
Credi solo a quello che vedi, perché le parole sono fumo, annebbiano la mente e intossicano il cuore.