Michela Strega – Tristezza
La mia solitudine fa molto meno male di certe false compagnie.
La mia solitudine fa molto meno male di certe false compagnie.
Chiusa nel mio involucro di vetro, cuore di pietra, bocca amara e qualcosa di più profondo da curare.
Chi dice “Com’è triste Venezia” non ha mai visto Monfalcone.
Ho sempre gridato il mio dolore dentro di me, ho voluto proteggere chi mi stava accanto, non condividendo la mia morte dell’anima. ricordi orrendi, ricordi che non posso e non voglio cancellare, il ricordo seppur doloroso fortifica, io mi sento forte di fronte ad esso, a volte lo amo pure, ma l’anima rischia di sanguinare in modo copioso tante volte, è là che ho bisogno di isolarmi io. I miei ricordi e, il mio dolore.
Preferisco piacere a pochi, perché le cose rare non sono alla portata di tutti.
La mia sete di vita, un’oasi che non so più trovare la vita sfiorata, ma non appieno vissuta. Grido forte alla mia vita perche mi restituisca la vita che avevo quando c’eri tu.
La solitudine è destinata a diventare col tempo disperazione.