Michelangelo Da Pisa – Desiderio
Il vero prodigio della trasparenza di uno sguardo è la capacità di parlare abbattendo il muro del suono, iniettando turbamenti emotivi nelle vene.
Il vero prodigio della trasparenza di uno sguardo è la capacità di parlare abbattendo il muro del suono, iniettando turbamenti emotivi nelle vene.
Hai confuso la mia educazione con la debolezza, la mia cortesia con la stupidità, la mia umiltà con l’ignoranza. Ora mi auguro non confonderai il mio ignorarti con una forte miopia.
A volte, meglio una lunga attesa piena di aspettative, che la realtà di un momento e via.
Diciamoci la verità, l’estate è la stagione che preferiamo perché ci denuda la ragione ancor prima che la pelle, ci libera dal pensiero attivo, inutile orpello a ferragosto; un mojito e qualche sorriso per il fotografo e chi se ne fotte del resto, poi si vedrà, perché l’inverno, con i suoi lunghi silenzi, ci obbliga troppo spesso a dialogare con noi stessi, ci sbatte in faccia la verità con poca grazia, così come la tramontana fa con le persiane.
Certo… mi piace che tu ami il mio cervello… però spiegami come mai lo stai cercando così in basso.
Piangeva di gioia, sembrava come se piovesse col sole.
C’è chi divide i propri giorni, prestando ore, minuti, sottraendoli a se stesso. E poi c’è chi condivide la propria vita, ogni sorriso, alba, frazione di pensiero, ignorando il tempo, umiliandolo per fartene dono.
Hai confuso la mia educazione con la debolezza, la mia cortesia con la stupidità, la mia umiltà con l’ignoranza. Ora mi auguro non confonderai il mio ignorarti con una forte miopia.
A volte, meglio una lunga attesa piena di aspettative, che la realtà di un momento e via.
Diciamoci la verità, l’estate è la stagione che preferiamo perché ci denuda la ragione ancor prima che la pelle, ci libera dal pensiero attivo, inutile orpello a ferragosto; un mojito e qualche sorriso per il fotografo e chi se ne fotte del resto, poi si vedrà, perché l’inverno, con i suoi lunghi silenzi, ci obbliga troppo spesso a dialogare con noi stessi, ci sbatte in faccia la verità con poca grazia, così come la tramontana fa con le persiane.
Certo… mi piace che tu ami il mio cervello… però spiegami come mai lo stai cercando così in basso.
Piangeva di gioia, sembrava come se piovesse col sole.
C’è chi divide i propri giorni, prestando ore, minuti, sottraendoli a se stesso. E poi c’è chi condivide la propria vita, ogni sorriso, alba, frazione di pensiero, ignorando il tempo, umiliandolo per fartene dono.
Hai confuso la mia educazione con la debolezza, la mia cortesia con la stupidità, la mia umiltà con l’ignoranza. Ora mi auguro non confonderai il mio ignorarti con una forte miopia.
A volte, meglio una lunga attesa piena di aspettative, che la realtà di un momento e via.
Diciamoci la verità, l’estate è la stagione che preferiamo perché ci denuda la ragione ancor prima che la pelle, ci libera dal pensiero attivo, inutile orpello a ferragosto; un mojito e qualche sorriso per il fotografo e chi se ne fotte del resto, poi si vedrà, perché l’inverno, con i suoi lunghi silenzi, ci obbliga troppo spesso a dialogare con noi stessi, ci sbatte in faccia la verità con poca grazia, così come la tramontana fa con le persiane.
Certo… mi piace che tu ami il mio cervello… però spiegami come mai lo stai cercando così in basso.
Piangeva di gioia, sembrava come se piovesse col sole.
C’è chi divide i propri giorni, prestando ore, minuti, sottraendoli a se stesso. E poi c’è chi condivide la propria vita, ogni sorriso, alba, frazione di pensiero, ignorando il tempo, umiliandolo per fartene dono.