Michelangelo Da Pisa – Figli e bambini
“Qual è la persona che ti manca di più?” “Mio figlio.” “Ma dai, non sapevo ne avessi uno.” “Appunto, abita nei miei rimpianti.”
“Qual è la persona che ti manca di più?” “Mio figlio.” “Ma dai, non sapevo ne avessi uno.” “Appunto, abita nei miei rimpianti.”
Il luogo più affollato che conosca è il cimitero delle promesse. Adottatene almeno una perché…
Il male peggiore è la nostalgia del futuro.
Quanto sono subdoli, riescono perfettamente a mimetizzarsi nella quotidianità di un oggetto dimenticato nel cassetto, nella banalità delle parole di una canzone che distrattamente passa in radio, nella stanchezza di un tramonto. Restano nascosti nell’oscurità dei vicoli ciechi dell’animo per giorni, mesi, anche delle vite intere per poi palesarsi in tutta la loro sadica maestosità, liquefacendosi e solcando il tuo viso come un aratro arrugginito su terra friabile. Tu sei lì, inerme, a farti travolgere, barchetta di carta nel ruscello, ad osservare stupefatto la tua vita in fiamme e un secchio di lacrime in mano per spegnerle, incapace di ricordare che devi dimenticare. E li chiamano semplicemente ricordi.
Amarsi è la più efficace forma di invincibilità.
La cultura è un’appariscente cornice barocca, ma è l’umiltà la tela che ne giustifica l’esistenza.
Sebbene si accolgano le altrui parole, non si dice ricevere, ma “dare ascolto”. Curiosa locuzione, vero? Forse perché si dovrebbe donare all’interlocutore tempo, attenzione, comprensione, non solo il nostro orecchio.