Noi siamo la specie evoluta. Eppure non ho mai visto un caimano inquinare un fiume, mai sentito di un gabbiano che abbia sparso fumi di morte nel cielo, mai osservato un ornitorinco uccidere suoi simili per futili motivi, mai letto di un orso che abbia immesso CFC nell’aria, mai appurato che un pitone abbia abbattuto foreste. Mai saputo di un animale che volutamente e sistematicamente autodistrugga il proprio habitat. Noi siamo la specie evoluta. Certo.
L’amicizia è realmente come una pianta. Va innaffiata con la costanza e la pazienza, va potata dell’invidia e soprattutto concimata di verità, nauseabonda ma necessaria. Ogni germoglio ha un costo, ogni frutto una rinuncia.
Il gioco “un, due, tre, stella!” Insegna che le persone agiscono in maniera differente a seconda se mostri loro gli occhi o le spalle.
Seguo il mio cuore, ma riesce sempre a seminarmi.
A chi mi dice “sii forte”, rispondo “no, grazie”, sono a mio agio con le mie debolezze, mi fanno compagnia mentre nuotano in un bicchiere di rum.
Un raggio di sole nascente illumina l’alba al mattino, luccicano dietro la montagna, nasce un nuovo giorno, nasce l’amore.
Da quando tutto è alla portata degli occhi, l’immaginazione soffre di solitudine.