Michelangelo Da Pisa – Social Network
Correva l’anno uno ante Facebook, quando condividere era ancora un verbo di cui andare fieri.
Correva l’anno uno ante Facebook, quando condividere era ancora un verbo di cui andare fieri.
Sono un distratto cronico, perdo in continuazione ombrelli, cellulari, chiavi, me stesso.
Tutto mi scivola addosso, impermeabile a parole, tempo, solitudine, quasi… Ho un’impercettibile crepa nella quale…
Ho cercato in dizionari, romanzi e poesie una valida definizione dell’amore, che ne potesse sviscerare l’essenza. Eppure ogniqualvolta incroci lo sguardo di una madre al cospetto d’un figlio, realizzo che secoli di parole non sono riusciti a imbrigliarne l’esuberante dolcezza, l’incondizionata longevità, l’incosciente bellezza, la fiera fragilità.
Pensa a quanti percorsi rinunci nell’inseguire qualcuno troppo a lungo. Riuscirai a tornare a casa dopo? Avrai abbastanza fiato? Sarai in grado di ritrovare la via per te stesso?
Ho conosciuto così tante meteore nella mia vita che potrei essere una galassia honoris causa.
Non m’importa di ieri se oggi e tutti i domani che respireremo ci coglieranno storditi d’incanto, mano nella mano, immuni al tempo. Credimi, la burrasca diviene un sorriso quando approdi tra due braccia sicure, lì scopri che il sole cova calore anche alle spalle di nubi scure.
Sono un distratto cronico, perdo in continuazione ombrelli, cellulari, chiavi, me stesso.
Tutto mi scivola addosso, impermeabile a parole, tempo, solitudine, quasi… Ho un’impercettibile crepa nella quale…
Ho cercato in dizionari, romanzi e poesie una valida definizione dell’amore, che ne potesse sviscerare l’essenza. Eppure ogniqualvolta incroci lo sguardo di una madre al cospetto d’un figlio, realizzo che secoli di parole non sono riusciti a imbrigliarne l’esuberante dolcezza, l’incondizionata longevità, l’incosciente bellezza, la fiera fragilità.
Pensa a quanti percorsi rinunci nell’inseguire qualcuno troppo a lungo. Riuscirai a tornare a casa dopo? Avrai abbastanza fiato? Sarai in grado di ritrovare la via per te stesso?
Ho conosciuto così tante meteore nella mia vita che potrei essere una galassia honoris causa.
Non m’importa di ieri se oggi e tutti i domani che respireremo ci coglieranno storditi d’incanto, mano nella mano, immuni al tempo. Credimi, la burrasca diviene un sorriso quando approdi tra due braccia sicure, lì scopri che il sole cova calore anche alle spalle di nubi scure.
Sono un distratto cronico, perdo in continuazione ombrelli, cellulari, chiavi, me stesso.
Tutto mi scivola addosso, impermeabile a parole, tempo, solitudine, quasi… Ho un’impercettibile crepa nella quale…
Ho cercato in dizionari, romanzi e poesie una valida definizione dell’amore, che ne potesse sviscerare l’essenza. Eppure ogniqualvolta incroci lo sguardo di una madre al cospetto d’un figlio, realizzo che secoli di parole non sono riusciti a imbrigliarne l’esuberante dolcezza, l’incondizionata longevità, l’incosciente bellezza, la fiera fragilità.
Pensa a quanti percorsi rinunci nell’inseguire qualcuno troppo a lungo. Riuscirai a tornare a casa dopo? Avrai abbastanza fiato? Sarai in grado di ritrovare la via per te stesso?
Ho conosciuto così tante meteore nella mia vita che potrei essere una galassia honoris causa.
Non m’importa di ieri se oggi e tutti i domani che respireremo ci coglieranno storditi d’incanto, mano nella mano, immuni al tempo. Credimi, la burrasca diviene un sorriso quando approdi tra due braccia sicure, lì scopri che il sole cova calore anche alle spalle di nubi scure.