Michelangelo Da Pisa – Speranza
Danzo sul cadavere ancora caldo del mio passato, macabro rito in onore della dea speranza.
Danzo sul cadavere ancora caldo del mio passato, macabro rito in onore della dea speranza.
Ti piantano un coltello tra le costole e pretendono le scuse per avergli scheggiato la lama.
Era un instancabile pendolare. Faceva la spola tra i suoi occhi e l’infinito.
Alcuni soffrono della sindrome da fuoco d’artificio. Li osservi con occhi spalancati perché illuminano il tuo cielo per venti secondi circa, colorandolo del loro meglio di plastica. Fanno rumore, tanto. Di loro ti resterà del fumo sgradevole e un imbarazzante silenzio di fine festa.
Nelle distese dell’indifferenza c’è siccità di valori, carestia di umanità, moria di sentimenti.
Il tempo passa e fa finta di non conoscermi.
Alzai lo sguardo al cielo, chiusi gli occhi, allargai le braccia e, in un insano raptus di libertà, abbracciai le nuvole.