Michelangelo Da Pisa – Stati d’Animo
Le attese sono giganteschi accumulatori di energia, pronte a esplodere in improvvisi, violenti, avvolgenti abbracci.
Le attese sono giganteschi accumulatori di energia, pronte a esplodere in improvvisi, violenti, avvolgenti abbracci.
La mia anima cerca il vento per ascoltare la sua voce, da lontano una melodica nota musica arricchisce quel dolce silenzioso vento, disperata ascolto, ascolto nel silenzio di questa notte, annuisco quasi a dire sono qui, cercami, parlami, eco, eco di un vento dolce silenzio, l’anima mia non si rassegna, urla in quella nota musicale urla, perché perché l’amore è sempre così breve e così lungo l’oblio!
Si dice la vita sia così, un cocktail di gioie, dolori, rabbia, delusioni, amori non ricambiati. Ma io sono stanca di raccogliere il peggio di questa vita. Ora voglio il meglio, e indosserò i guantoni per prendermelo con la forza, se necessario, e sapete perché? Perché me lo merito.
Si fuori dalle tenebre e spalanca gli occhi, cammina decisa e fiera d’essere, fiore color del sole d’intenso profumo d’anima.
Forse l’odio non è, come si usa dire, “cieco”, ma ha talmente tante persone “degne della sua attenzione” che pur vedendo bene è costretto a colpire alla cieca.
Fisso qualcosa che non esiste a gola chiusa. Fisso il nulla, a tempo indeterminato.
L’importanza di una parola non è proporzionale alla sua lunghezza. A me, ad esempio, due banali monosillabi, sì e no, mi hanno stravolto l’esistenza mentre “Particolareggiatissimamente” o “esofagodermatodigiunoplastica” mi hanno tutt’al più slogato la lingua.