Michele Acanfora – Religione
Siamo sempre grati al Signore per i doni che ci dona; e permettiamo ad essi di materializzarsi per un fine unico: amare e aiutare gli altri.
Siamo sempre grati al Signore per i doni che ci dona; e permettiamo ad essi di materializzarsi per un fine unico: amare e aiutare gli altri.
È il mistero che ci spinge a credere in Dio. Allora ci creiamo delle false credenze per sfuggire all’ignoto, che ci fa così tanta paura. La morte è la più grande personificazione del mistero, la più grande invenzione della vita ed è solo grazie alla consapevolezza della morte come fine ultimo della vita che riusciamo ad acquisire una voglia di vivere immensa.
La santa vita condotta dai cristiani per me non era in nulla diversa dalla vita degli uomini di altre fedi.
Dio è presente in nostra vita, ma siamo noi a creare il nostro destino!
L’idea o lo spirito analogamente al Dio della bibbia non è altro che un fantasma di noi stessi, ovvero il frutto di un’astrazione alienante.
Nostro Signore, sposando la povertà, ha talmente elevato il povero in dignità che non si potrà più farlo scendere dal suo piedistallo. Gli ha dato un antenato. E quale antenato.
Dio è morto e l’uomo moderno l’ha ucciso.