Michele Acanfora – Solidarietà
Bisogna mettere i nostri doni, quelli affidatoci dalla provvidenza, a disposizione del prossimo. Solo così essi diventeranno un mezzo per adempiere la missione per cui esistono.
Bisogna mettere i nostri doni, quelli affidatoci dalla provvidenza, a disposizione del prossimo. Solo così essi diventeranno un mezzo per adempiere la missione per cui esistono.
Sento i passi pesanti in un corridoio di un uomo, una donna, una famiglia, una comunità si domandano come mai possono aiutarlo. Come mai non c’e’un rimedio a questa sofferenza? Ci sara’pure qualcuno con lo sguardo a questo mondo di smarrimento di disperazione di paura che si farà avanti e sentirà d’istinto di aiutare un essere come lui che gli chiede aiuto. Tanti malati ne hanno bisogno con tutto il denaro possibile non si può comprare. Io stamattina mi sono alzata e ho detto a me stessa, dono il mio sangue che mi costa porto la vita a chi la sta perdendo. Un giorno racconterò che non non ho pensato solo al mio di futuro ma anche a quello di chi non conosco.
Una lampadina può sapere quanta luce emana solo attraverso gli oggetti che illumina, noi per conoscere il nostro valore dobbiamo cercarne il riflesso in coloro che ci circondano.
Occorrerebbe almeno una volta fingere di essere in serie difficoltà per comprendere chi ti porgerà la mano quando lo sarai realmente.
Ogni audace cambiamento interiore, spalanca nuovi orizzonti di luce.
La solidarietà è un ponte fatto di braccia forti, capace di sostenere con vigore le strade divelte dell’umanità.
È la nostra bontà d’animo che rende vivo ciò che facciamo, senza di essa tutto…